Apocalisse sull'Ascoli-Mare: 1 morto e 20 auto tamponate |
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December 18, 2008
giovedì 18 dicembre 2008
Un'"apocalisse", come è stata definita da molti giornali locali e regionali, quella avvenuta la mattina del 17 dicembre 2008 sulla superstrada Ascoli-Mare (nota anche come raccordo autostradale 11), in cui è morta una ragazza di 26 anni residente a San Benedetto del Tronto e dove sono rimaste tamponate più di 20 autovetture.
La tragedia è avvenuta alle 8:15, quando Manuela Cappellacci, questo il nome della ragazza morta nell'incidente, ha azzardato un sorpasso, perdendo improvvisamente il controllo del veicolo ed andando contro una Lancia Y. Dopo il primo scontro, la macchina ha scavalcato il newjersey (barriera stradale di sicurezza) ed è andata dritta contro un camion di medie dimensioni, schiantandosi.
Della Fiat Panda, guidata dalla ragazza, non è rimasto altro che un mucchio di lamiere, mentre sono stati vani i tentativi di rianimazione per la giovane donna, estratta subito dai Vigili del Fuoco.
In contemporanea, sul lato opposto della corsia, quella in direzione di Roma, verso i Monti Sibillini, si è verificato un mega tamponamento a catena, che ha coinvolto più di 20 autovetture. La serie di incidenti, in cui sono rimasti feriti 4 persone, è avvenuta probabilmente a causa della frenata improvvisa delle prime autovetture, che avevano assistito all'incidente mortale sull'altra corsia.
Il tratto di superstrada interessato, cioè quello tra Castel di Lama e Spintetoli, è stato chiuso al traffico in direzione di S. Benedetto del Tronto dalle ore 9:00 alle ore 12:00.
Manuela Cappellacci lavorava presso una farmacia a Porto D'Ascoli e probabilmente si stava recando a lavoro, quando è avvenuto l'incidente. Una delle sue amiche l'ha ricordata così, intervistata da Rosita Spinozzi:
«Manuela era una persona solare e sempre con il sorriso sulle labbra. Era circondata da amici e, come tutte le ragazze della sua età, aveva tanti progetti per il futuro. Non ero una delle sue amiche più strette, ma andavamo d'accordo e frequentavamo la stessa comitiva. Tant'è che più volte abbiamo trascorso divertenti serate insieme, in giro per pub e pizzerie. Era davvero una brava ragazza dall'animo positivo, amava il suo lavoro e conduceva una vita sana. Il solo pensiero di non rivederla mai più mi procura una profonda tristezza. È difficile sopportare l'idea che il suo sorriso ed i suoi sogni si siano spenti per sempre in una mattinata in prossimità delle feste natalizie.»
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